Sveglia anche oggi alle 7:30, alle 9 mi aspetta la giovane Bibhuti in ospedale. Salgo a fare colazione con Sunjan, tea e banana e subito mi salgono un po’ di preoccupazioni per l’incontro con la ragazza che avró tra poco, riuscirò ad ipnotizzarla velocemente? E soprattutto cosa potrà venire fuori dall’interrogazione dell’inconscio?
Salgo sul roof top a scrutare la città come al solito, giornata nuvolosa, ma almeno per il momento sembra fresca.
Oggi poi voglio finalmente portare la macchina del punto zero in ospedale.
Partiamo con Sunjan in perfetto orario e arrivo alle 8:55. Poco dopo arriva sia Shushant sia Bibhuti, che però deve vedere prima il Dottore. Io faccio due chiacchere allora con Shushant che ieri sera ha avuto un leggero attacco, ma nulla di importante.
Bibhuti è pronta e ci chiudiamo in stanza, un breve pre talk, le faccio fare la seduta del faraone e la mano che scende per centrarla e poi si parte con l’interrogazione dell’inconscio. Le faccio la solita induzione veloce e per fortuna va in stadio ipnotico facile.
Inizio una lunga conversazione con il suo inconscio, vengono fuori un sacco di emozioni negative nascoste, il non sentirsi valida, la rabbia verso altri e verso se stessa per non poter mantenere certe relazioni, la confusione, la tristezza, si sente un peso per tutti e soprattutto viene fuori il senso di colpa per non sentirsi in grado di rendere felici i propri genitori. Vengono fuori anche specifici eventi, la rottura della relazione di amicizia da parte di una sua amica verso di lei con un messaggio telefonico, un sogno in cui lo zio, a cui tiene molto in cui lui la bacia sulle labbra(l’inconscio poi mi conferma che era un sogno non realtà).
A due anni ha il ricordo di essersi addormentata e di sentire che la mattina si sarebbe potuta non risvegliare.
Insomma un sacco di lavoro da fare, di emozioni ed eventi da ripulire.
Decido di partire per oggi dal senso di colpa verso i genitori. Richiamo quella parte e la mando nella luce, questa volta ci va al primo colpo.
Per oggi può bastare, le faccio una deinduzione in modo che tutto quello trattato col suo inconscio venga trasmesso alla sua parte conscia e possa ricordare ed assimilare il tutto.
Una volta riportata nel qui e nell’ora, le faccio prendere un po’ d’aria e fare due passi, era la prima volta con l’ipnosi profonda e sentir parlare il proprio inconscio è sempre una sensazione particolare. Torniamo in stanza e le chiedo un po’ le sue sensazioni; mi dice che ha rivisto, rivissuto un sacco di situazione ed emozioni che in parte non riteneva importanti, in parte proprio aveva dimenticato. Le ricordo che, mentre la mente conscia a volte tende a dimenticare certi avvenimenti come meccanismo di difesa personale, non per cattiveria, l’inconscio non dimentica nulla.
Le chiedo quale emozione positiva le ha lasciato questa sessione e mi dice “sollievo”. Allora le faccio una luce negli occhi per fissarle questa sensazione di sollievo e le dico che per oggi abbiamo fatto un gran lavoro, può bastare.
Proprio in quel momento entra Sadna e la lascio con lei.
Esco, molto contento e sollevato, e faccio il pollice alto a Shushant a cui avevo un po’ raccontato la situazione e le mie preoccupazioni.
Quando Sadna finisce di parlare con Bibhuti, ci chiudiamo nel suo ufficio per discutere il suo caso ed il feedback per la sessione è molto positivo. Poi presento finalmente a Sadna la macchina del Punto Zero che Loris(l’inventore) ha donato loro tramite me, con tutte le sue potenzialità. Dico anche a Sadna che con Ralph ho difficoltà, mi ha mentito ieri e nel pomeriggio di ieri si è preso gioco del lavoro che stavo facendo con lui. Gli avrei dato un’altra opportunità parlandoci, ma se non avesse compreso, non avrei più lavorato con lui.
Sadna poi mi dice di stare attento con Shushant, nel senso che lui, proprio per il problema che ha, il senso dell’abbandono tende a legarsi alle persone, e che il legame con me potrebbe creargli lo stesso problema di abbandono una volta che me ne sarò andato. Quindi mi consiglia per il suo bene di mantenere di più le distanze, anche nei momenti più difficili; ce la deve fare da solo. Ne discuto poi con Shushant, il quale capisce il messaggio, comprende quanto gli dico.
Nel mentre la stanza dove di solito lavoro viene occupata e quindi bisogna aspettare perché si liberi.
Colgo l’occasione per parlare con Ralph, che trovo in una stanzetta a studiare da solo; mi siedo difronte a lui e gli faccio capire che non ho apprezzato il fatto che mi abbia mentito ieri e che poi abbia preso l’ipnosi un po’ come un gioco; che gli avrei dato un’altra possibilità solo se avesse preso sul serio il posto in cui era ed il mio lavoro.
Inoltre, la mattina, al primo pranzo dei ragazzi, Ralph era l’unico a mangiare in un altro tavolo. Gli suggerisco, quindi, di cercare di fare amicizia con gli altri e che sono tutti “sulla stessa barca”, seppur con problemi diversi; sono in un ospedale dove non possono uscire, che può sembrare una prigione, e dove oltretutto pagano per starci. Può diventare un vero incubo per lui.
Gli chiedo di riflettere su quanto gli ho detto e che tornerò da lui, appena possibile, per riprovare a lavorare, ma deve prendere la cosa seriamente, sia per lui, che per rispetto nei miei confronti.
Nel mentre la mia stanza di lavoro continua ad esse occupata e quindi pranzo con Sadna e la sua assistente con il solito riso con verdure cotte; inizio a sognare un piatto di pasta…
La stanza per lavorare con Shushant si libera solo verso le 2:30, quando chiamo il mio giovane guerriero/paziente e lo porto dentro; poche parole, abbiamo da lavorare per almeno un’ora quando poi c’è il suo secondo pranzo.
A questo giro tocca affrontare il tema della tristezza e disappunto verso le relazioni, pensando io che avrebbe toccato sia l’ambito della famiglia che delle fidanzate passate; lo mando giù, come al solito facilmente, e gli dico di tornare alla prima volta che ha provato quella emozione, va a quando aveva 16 anni con una ex fidanzata. Gli chiedo se era veramente la prima volta che aveva provato quella emozione, mi risponde di no; allora gli dico di nuovo”al mio tre vai alla prima volta”, 1-2-3 e gli tocco il terzo occhio. Lui va ad un anno prima, la primissima fidanzatina, gli chiedo le domande di rito, sei solo o accompagnato, all’aperto o al chiuso, è giorno o notte, per aiutarlo a ricordare, poi gli chiedo di dissociarsi e guardare la scena dall’alto(al fine di rendere la situazione meno dolorosa). Mi racconta la scena ed inizia una crisi in piena ipnosi, inizia addirittura ad alzare la mano come a chiedermi “tirami fuori dall’ipnosi che sto avendo una crisi”, io me la rischio e gli chiedo quale risorsa avrebbe bisogno per superare questo momento, mi risponde, ancora in piena crisi, “la sicurezza in me stesso”; a quel punto lo mando subito ad un momento nella sua vita in cui si è sentito super sicuro di se stesso, 1-2-3 ci va, la crisi è ancora in atto, i tremori sono evidenti. Taglio corto i dettagli della situazione e gli chiedo di espandere la sicurezza in sé stesso che ha in quel momento in tutto il corpo, amplificarla oltre al massimo e magicamente i tremori smettono, la crisi passa.
A quel punto, faccio un sospiro di sollievo, e lo faccio tornare all’evento negativo portando con sé quella sicurezza in sé stesso di cui aveva bisogno, e, alla luce di questa risorsa che ha trovato lui, di rivivere l’evento negativo più volte avanti ed indietro; lui esegue, poi gli chiedo di prendere per mano quello Shushant di 15 anni e di portarlo fino ad oggi rivivendo ogni esperienza, positiva e negativa, sempre alla luce della risorsa(sicurezza in sé stesso) acquisita, poi di andare avanti nel tempo immaginando qualche situazione simile(negativa) sempre rivivendola alla luce della risorsa trovata.
Gli chiedo conferma che abbia fatto tutto, e alla sua risposta affermativa lo riporto nel qui e nell’ora(lo risveglio).
Lo lascio un attimo riprendere e dopo gli chiedo un feedback, “se ripensi alla relazione con la prima fidanzata che emozioni hai?”; mi risponde “it is what it is” e così vado avanti per tutte e 4 le ex. Morale “ripulite” tutte le emozioni residue con le 4 fidanzate.
Ci spostiamo poi al refettorio, secondo pranzo per Shushant e tea al latte per me; finito ciò ci prendiamo un attimo di pausa per digerire e poi ci rimettiamo in stanza per fare mesmerismo.
Prima del mesmerismo gli testo col pendolino la sua situazione energetica e questo mi dice che non c’è più malessere/malattia. Ottimo segnale, ma mi riservo di rifarlo il giorno dopo(domani) perché la stanchezza della giornata potrebbe aver influenzato sul resto so del pendolino
Shushant mi dice che il fratello sta per venirlo a prendere tra 10 minuti, impossibile quindi fare mesmerismo. Facciamo ancora due chiacchere prima che lui se ne vada.
Sono ormai le 5 e potrei andarmene a casa, ma decido di lavorare un po’ con Ralph che invece dorme in ospedale.
Gli testo per la prima volta l’energia col pendolino e questo dice che non c’è malessere/malattia, gli faccio poi un paio di test per fargli capire come funziona l’energia e dopo, per capire la sua suscettibilità ipnotica, vado di mesmerismo.
Gli chiedo subito, dopo il discorso della mattina, di prendere la cosa sul serio; sono rimasto per lui, sarei potuto andare a casa.
Lo sensibilizzo, risponde bene, passo alla mesmerizzazione, anche qui sembra rispondere bene. Decido allora di lasciarlo lì un 25 minuti, il tempo normale di una sessione di questo tipo, e nel mentre ne osservo le reazioni. Gli occhi tintillano, buon segnale, ma dal collo in su è un po’ troppo rigido, boh, lo lascio lì, è un test penso io, ho poco da perdere.
Quando siamo al 20esimo minuto circa apre gli occhi da solo, pessimo segnale; inoltre mi dice che gli fa un po’ male tutta la zona cervicale.
Capisco allora che non era andato giù e gli spiego che succede alle persone troppo cerebrali e che sono troppo in controllo.
Purtroppo il mio metodo terapeutico si basa quasi esclusivamente sull’ipnosi e se lui è in quel 15% statistico che non è ipnotizzabile purtroppo io non posso aiutarlo, non è colpa di nessuno. Gli propongo di provare un’altra tecnica il giorno dopo, domani, seppur sono conscio dentro di me che il risultato non cambierà.
Lo saluto e verso le 6 esco dall’ospedale, torno a casa a piedi sotto la pioggia felice della giornata, dei passi avanti fatti con la giovane Bibhuti e con Shushant; a Ralph ho dato un’altra occasione dopo l’arrabbiatura del giorno prima, ma questa volta per colpa di nessuno, poco posso fare.
Nel mentre avvertito i ragazzi a casa che la sera avrei cenato fuori, ho bisogno di carne in primis e poi di qualche sapore diverso dopo giorni di solo riso e verdure sia a casa che in ospedale.
Arrivo a casa fradicio e dopo la mia solita birra sul roof top, ma sotto una tettoia per via della pioggia, incontro Narayan sul pianerottolo; anche loro stavano andando fuori a cena, cogliendo l’occasione che io non mi fermavo per cena. Mi chiedono se voglio unirmi e io accetto, certo meglio che mangiare da solo.
Andiamo in un posto vicino a casa e mi mangio una sorta di chicken burger con patatine fritte, avevo bisogno di un po’ di junk food; loro poi vanno al cinema, mentre io rientro a casa dove finisco questo mio post quotidiano.
La giornata è stata molto prolifica, buoni passi avanti, ma come al solito domani è un altro giorno, ormai ne mancano 6 e c’è ancora tanto lavoro da fare.
NAMASTE 🙏
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