Eccoci arrivati all’ultimo giorno, alle 6:30 apro gli occhi, faccio un check delle notizie e sembra essere imminente un scontro tra Iran ed Israele e io domani ci devo volare sopra…

Faccio il check in on-line e vado a fare colazione con Sunjan, il solito tea, una banana e due biscotti. Poi salgo sul roof top, come da abitudine, e la giornata è nuvolosa. Scendo a fare le mie cose e alle 9:15 sono pronto per partire con Sunjan per l’ospedale, dove mi attende subito la giovane Bibhuti.

Arrivo ed lì all’entrata che mi aspetta, andiamo in stanza dopo che ho preso un tea e le parlo un po’; nelle ultime sedute non era riuscita ad andare giù bene e ieri mi era quasi sembrata annoiata, per cui le propongo di non fare ipnosi, ma fare più una sessione di coaching(non sono un coach, ma il mio coach di ipnosi insegna anche quello e mi ha invitato ad alcune lezioni e ho imparato qualche base); le faccio quindi la “ruota della vita”, dove metto in fila 8/9 concetti quali famiglia, amicizia, relazioni amorose, soldi, carriera, salute, ecc.. e le chiedo di dare un voto da 1 a 10 in base all’importanza che gli dà. Si lavora poi su quelli a cui vengono dati i valori più bassi, che per lei sono carriera e salute.

Si entra nel dettaglio di questi al fine di farle realizzare da dove arriva la sua carenza di importanza e poi farle capire invece l’importanza di questi. Trova il lavoro insieme divertente ed interessante. Noto, inoltre, che ha problemi di attenzione, gli occhi ogni tanto si perdono nel vuoto; mi fa piuttosto impressione la cosa.

Quando finiamo la saluto e lei ne approfitta per chiedermi dell’Italia, le faccio allora vedere su Google map dove vivo io, la conformazione dell’Italia, dell’Europa e quanto siamo distanti da casa mia, quasi 7.000km. Le lascio poi i miei contatti e se ne va.

Chiamo allora Shushant e facciamo una lunga conversazione sui progressi fatti in queste due settimane, siamo andati molto veloci, il suo stesso inconscio ce l’ha detto, ora avrà tutto il tempo per processare il lavoro fatto e sono confidente che anche gli ultimi sintomi residui possano sparire.

Gli faccio un’interrogazione dell’inconscio ideomotoria non in ipnosi e mi dice che non è ancora pronto per fare il lavoro sul padre, ma il resto è tutto fatto; dopo pranzo faremo un lavoro sul suo futuro, finalizzato al farlo  diventare la persona migliore che vuole essere.

Nel mentre arriva Sadna che mi invita a pranzo fuori per festeggiare il mio ultimo giorno, mi mangio un bel piatto di Momo al pollo.

Nel pomeriggio ho il lavoro con Shushant, l’ipnosi esoterica con Grishma e le foto con tutti.

Rientro da pranzo e mentre la dottoressa occupa la mia stanza per delle visite prendo un tea e poi parlo con Grishma che è un po’ sbattuta dalla notte. Le propongo un’pnosi un po’ particolare per capire se ha delle parti esterne o dei parassiti eterici, come ho già riscontrato in altri clienti in Italia. Facciamo poi un’interrogazione dell’inconscio non in ipnosi e risulta che ha delle parti esterne in lei. Le propongo di lavorare con lei dopo il suo secondo pranzo perché è molto affamata.

In attesa del pranzo prendo la macchina del punto zero dall’ufficio di Sadna e la porto in refettorio per farla provare ad un paio di pazienti e per fare qualche foto. Ne sentono l’energia e mi dicono essere molto positiva.

Arriva l’ora del pranzo e sto lì con loro. Finito questo, dico a Shushant che in 10/15 minuti avremmo iniziato.

Ripasso allora dal refettorio e trovo una paziente moribonda tenuta su dall’assistente di Sadna, le chiedo cos’ha e mi risponde un attacco di panico; mi siedo allora difianco alla paziente e pratico anche a lei il riequilibrio dei 3 cervelli per 2/3 minuti, la ragazza dal nulla si riprende e mi ringrazia. Io rimango basito perché è la seconda volta su due, con persone diverse, vuol dire che funziona.

Porto poi Shushant in stanza e partiamo con una sessione volta a fargli trovare le risorse necessarie per diventare la versione migliore di se stesso e rimuovere i blocchi che gki impediscono di farlo. 

La tecnica funziona bene ma subito dopo lui ha un’ennesima crisi, ormai solo interna.

È per me evidente che il suo inconscio si sta un po’ lamentando della velocità a cui siamo andati, visto che le crisi ormai capitano o appena prima o durante o dopo l’ipnosi.

È l’ultima, per cui ho forzato la mano, da domani nessuna più e avrà tutto il tempo per processare il lavoro fatto e mi aspetto che le crisi svaniscano piano piano; saremo in contatto e mi farà sapere.

Esco, mi prendo 10 minuti quando ormai mi manca solo l’ultimissima sessione con Grishma; la faccio chiamare perché era in stanza e scende in lacrime. Vedendola così non me la sento e opto per una chiacchera dove le racconto la storia difficile di mio figlio, facendole vedere le foto di come è cambiato negli ultimi anni per farle capire con un esempio personale di come le sfide nella vita possono essere superate.

È molto colpita e mi ringrazia tanto.

Sono le 5 e vado in ufficio da Sadna, il mio lavoro è finito; mi chiede di sedermi al tavolo con lei, mi dà un foglio bianco e mi dice di disegnare le mie emozioni. Io inizio ad avere la voce rotta, faccio fatica a parlare, mi viene da piangere. 

Trovo la forza e faccio il mio disegno che poi Sadna mi lascia. Mi dà poi da leggere l’attestato che mi avrebbero lasciato, sono sempre più commosso e qualche lacrima mi scappa, faccio fatica a parlare, parla da sé il mio disegno, un cuore rosso che brilla di giallo con intorno un aura viola e blu di tristezza e malinconia, a destra un viale arancione con un sole che risplende in fondo, è la mia anima che brilla.

C’è la mia firma, ed un grosso “thanks” al lato sinistro. Lo do a Sadna che mi chiede di dargli un titolo, scrivo “Nepál”. Sempre più emozionato.le dico che ho lavorato per tutto questo tempo sulle emozioni degli altri, ho visto casi fortissimi qui, ma sono sempre stato forte; pur essendo sempre stato empatico, con gli altri non ho mai badato alle mie emozioni, se non una volta uscito dall’ospedale. Ora che devo descrivere le mie, l’ultimo giorno, salgono tutte, e l’unica cosa che mi sento di dirle è grazie per l’occasione che mi ha dato.

Dopo poco mi porta una lettera con la dedica dei pazienti, e lí, leggendola, scoppio a piangere.

Mi lascia da solo per un po’ porgendomi i fazzoletti; io mi lascio andare rileggendola diverse volte(ed essendo da solo). 

Dopo un po’ arrivano tutti in ufficio, la squadra dell’ospedale ed i pazienti, mi danno una corona di fiori, un cappello tipico nepalese ed un bracciale. Ognuno mi dice a turno due parole, io li ringrazio tutti con un Namaste.

Usciamo in cortile e facciamo le foto tutti insieme, tutto molto bello, toccante ed inatteso.

Torniamo in ufficio e facciamo qualche foto con la macchina del punto zero che gli ho portato, poi è il momento di andare. Vado a salutare la cuoca, i suoi figli, che erano lì al refettorio, ed uscendo saluti i due guardiani alla porta. 

Torno a casa a piedi pieno di emozioni, mi fermo a prendere la mia solita birretta, le due ragazze alla cassa mi regalano degli stuzzichini e mi ringraziano per essere stato un cliente fisso, capendo dalla collana di fiori che era il mio ultimo giorno.

Arrivo a casa e vado come al solito sul roof top, mi raggiunge Narayan e facciamo il video di fine esperienza; facciamo altre due chiacchere e mi rivela che parlando con Sunjan sono stato il volontario migliore che hanno avuto da loro, e non per l’aspetto professionale. 

Ceniamo insieme e li prendo in giro dicendogli che non mi sono mai lamentato di nulla. Narayan mi risponde che sì di una cosa mi sono lamentato, che non ci fosse carne, replico che non mi sono mai lamentato, l’ho preso come un periodo detox…ci ridiamo su.

Chiudo il deal con lui dandogli i soldi per il lavoro che farà per il mio sito; scendo poi a finire questo mio blog giornaliero e dopo poco scende Narayan a cercarmi e darmi l’attestato da volontario. Dieci minuti dopo parte un blackout, uno dei tanti visti qui, tutti al buio, ma non un rumore, un grido, qui ci sono abituati.

I nepalesi sono delle persone fantastiche, l’ho scritto tante volte, così povero fuori, ma così ricchi dentro, noi occidentali abbiamo solo da imparare.

NAMASTE 🙏 

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