Oggi, senza sveglia, mi alzo verso le 8:30, nonostante aver ieri sera fatto tardi coi ragazzi; finisco il blog post di ieri che per motivi di orario avevo lasciato in sospeso. Mi concedo poi una colazione all’italiana, cappuccio, brioche e spremuta, prima di prepararmi per andare in ospedale con grande calma. Nel mentre faccio la numerologia di Grishma da cui traggo interessanti spunti.
Verso le 11:30 mi incammino ed incontro sulla strada Narayan in macchina che mi offre un passaggio, lo accetto volentieri anche se rimaniamo poi imbottigliati nel traffico.
È sabato, giorno festivo, ed è il mese di Shiva, Dio supremo per gli induisti, colui che ha creato Bramha e Visnu, per cui la gente è in giro verso i vari templi per andare a pregare.
Arrivo finalmente in ospedale e vedo Ralph e Grishma seduti a parlare sull’altalena, una bella scena, percepisco che lui se ne voglia in un certo senso prendere cura, entrambi dormono qui in ospedale; coincidenza vuole che abbiano la stessa numerologia i due.
C’è anche Shushant che gioca a carte; mi prendo un bel tea prima di iniziare.
All’improvviso arriva il Dottore che mi occupa la stanza e mi tocca attendere.
Nel mentre vado da Grishma e Ralph e gli dico che hanno la stessa numerologia e chiedo a Grishma se è animica per caso, se ha carenza di ferro nel sangue, mi guarda tra l’impaurita e l’esterrefatta e mi risponde:”come lo sai?”. Io mi metto a ridere e le rispondo “magia”. Ha gli stessi numeri di Ralph per cui ha la tendenza allo stesso problema, la mancanza di ferro. Le spiego un po’ come funzionano le vibrazioni, la numerologia, l’energia.
La cosa si fa lunga con il dottore in stanza e allora chiedo a Grishma se le piace la magia; ovviamo mi dice si. Allora inizio a far vedere anche a lei i miei giochi con l’anello gli elastici e le monete. Altri pazienti accorrono a vedere e lei è molto divertita.
Come al solito spiego i più facili, anche ai figli della cuoca del refettorio che quando non sono a scuola vengono qui, un ragazzino he avrà 8/9 anni ed una bambina che ne avrà 3/4.
Arrivano le 3 e pranziamo tutti insieme. Poco dopo il dottore, che poi scopro essere un psicologo se ne va. Finisco il mio tea e sono pronto a lavorare finalmente con Shushant, mi avvio verso la stanza e lo incontro che mi guarda con una faccia che riconosco subito, sta avendo una crisi. Si siede nel salottino e la prima cosa che mi viene in mente è ”che coincidenza”, proprio appena stavano per iniziare a lavorare. Mi suona come c’è una parte di lui che sta resistendo ancora.
Si siede sul divano nel salottino, i tremori fuori sono quasi inesistenti, ma dentro la crisi c’è.
Nel mentre vengo chiamato da Ralph col suo inglese molto all’indiana di cui capisco poco che mi dice che Grishma ha chiesto di me. È su nel dormitorio femminile con l’infermiera e d io me la meno ad entrare, per cui chiedo l’aiuto di una paziente per portarmi su e quando arrivo la trovo distesa sul letto con l’infermiera difianco, sta avendo quello che potrebbe essere un attacco di panico(non essendo un medico difficile per me capirlo). È distesa sul letto appunto con gli occhi mezzi girati all’insù con le braccia tese, tutte irrigidite, i pugni chiusi, e sembra quasi non respirare. L’infermiera mi fa sedere lì difianco e dopo poco inizia a provarle la pressione. È una scena veramente forte per me, la ragazza ha delle specie di convulsioni, non è assolutamente cosciente, gli occhi si continuano a chiudere e girare e la respirazione sembra essere praticamente assente. Io non so cosa fare, guardo per un po’, l’unica cosa che mi viene da fare è prenderle la mano.
L’infermiera chiama il Dottore al telefono ed esce per qualche secondo, io mi alzo e utilizzando la tecnica della mesmerizzazione, cerco di bilanciarle i tre “cervelli”(testa, cuore, pancia), tipo pranoterapista. Dopo poco l’infermiera rientra ed io mi risiedo, la crisi va avanti, sembra aggravarsi. L’infermiera si sposta ancora ed io mi rialzo e rinizio a porgere le mie mani, senza toccarla, sui suoi tre cervelli, alternando i punti. Sto lì un minuto con grande intenzione e lei inizia a riprendersi, si calma la crisi e riprende addirittura coscienza. Non so se sono stato io o è solo una coincidenza, fatto sta che tutto è passato, ed io ne sono molto felice, l’ho vista brutta.
Faccio segno all’infermiera, ancora al telefono, che Grishma si era ripresa e poi mi permetto di spiegarle la tecnica che ho usato, di ribilanciamento dei “cervelli”; l’infermiera mi ringrazia.
Grishma nel mentre si riprende del tutto, mi guarda e mi dice “thank you”, a me viene da piangere, ma mi trattengo.
A quel punto l’infermiera le porta una pillola, lei non vuole prenderla, ma l’infermiera praticamente la costringe; io sono schifato dalla scena, tanto che scendo e mi viene mal di pancia, zona in cui somatizzo relativa al “non digerire le schifezze”.
Tocca ora lavorare finalmente con Shushant, ci chiudiamo in stanza, ma subito dopo arriva un nuovo paziente e devono fare il check-in nell’ospedale proprio nella mia stanza. Io e Shushant usciamo e mi dico:”oggi non è proprio giornata”.
Passano 20 minuti, la stanza si libera e ci riproviamo; entriamo, ci sediamo e poco dopo Shushant mi dice che sta avendo un altro attacco. A quel punto è evidente, due attacchi giusto prima di fare ipnosi e lavorare sugli ultimi punti, qualcosa in lui sta resistendo; opto quindi per un interrogazione dell’inconscio ideomotoria(non in ipnosi). Procedo e viene fuori che il suo inconscio ha bisogno di tempo per processare tutto quanto fatto nei giorni scorsi, stiamo andando troppo veloci per lui. Quindi ci fermiamo e rimandiamo a domani, dove gli farò la stessa interrogazione prima di casomai procedere.
Usciamo e lui lavora sul suo attacco che ormai non vede più quasi segnali esterni, è solo interna.
Mi prendo 10 minuti di pausa, sono ormai le 6, e poi chiamo Ralph, è il suo turno. Mentre gli faccio fare i soliti esercizi di centratura e rilassamento, chiedo a Shushant, anche per distrarlo, di portare la giovane Grishma alla finestra della mia stanza a vedere lo stato in cui sarà Ralph in mesmerizzazione; questo per farle capire che è uno stato di grande rilassamento, nulla di strano, e abbassarle la sua potenziale paura.
Parto con Ralph che a sto giro va giù secco, non ne ho dubbi; lo lascio lì mezz’ora, nel mentre Grishma passa a vedere con Shushant ed è piacevolmente colpita dallo sguardo.
Dopo mezz’ora “risveglio” Ralph che stava in gran piacerone, gli dici che sono felice, da domani si può fare anche altro, si può iniziare a fare qualcosa di più mirato al suo problema.
Lo lascio andare, sono le 6:30, tocca a Grishma, la porto dentro e le testo l’energia col pendolino, da cui si evince che ha del malessere, l’energia è più bassa della media naturale; le testo poi i chakra ed il primo, quarto, sesto e settimo risultano scarichi; poi glieli testo kinesiologicsmente e viene confermata anche lì la diagnosi, anche se il quarto non è poi così chiuso. Le presento la carta del punto zero, la ricarico con questa e subito dopo le ritesto i chakra che risultano tutti aperti, lei rimane sbigottita.
Li ritestiamo col pendolino e anche lì me li dà tutti aperti, lei sempre più sbigottita.
Le faccio poi il test ipnotico dei magneti nei palmi delle mani e risponde bene, continua ad essere incredula di quello che vede, mi ripete “how cool”(che figo), io per renderle tutto un po’ un gioco le rispondo:”te l’avevo detto che sono un mago”.
Le propongo allora di farle del mesmerismo e lei accetta. Ottima la sensibilizzazione, sente l’energia salire nel suo corpo, ma quando la metto in piedi e le chiedo di percepire la mia mano dietro la schiena, non riesce a sentirla. “Amen” penso io, procediamo e vediamo. La mesmerismo e va giù secca, pian piano inizia addirittura a pendere della sedia, sembra quasi cascare.
Un’altra paziente con cui non ho mai lavorato perché non parla inglese, continua a sporgersi dalla finestra per vedere.
Grishma rischia di cadermi dalla sedia tanto è andata in profondità e si sporge dalla sedia; dopo 20 minuti allora la sveglio, è rilassatissima, mi dice che è stata benissimo e che è come se tutti i suoi traumi fossero spariti(dubito con 20 minuti di mesmerismo visto quello che ha passato). Sono molto felice che le sia piaciuto e che ne abbia avuto beneficio; le dico che lo rifaremo e faremo altre cose che la potranno aiutare, anche se le ammetto che dubito di poterle risolvere tutti i traumi che ha avuto nei tre giorni che mi rimangono da stare lì; lei, allora, mi chiede se potremo rimanere in contatto anche quando sarò partito, io le rispondo che certo che si, l’ipnosi si può fare anche on line. Le apro la porta per lasciarla andare e per andare anch’io e subito mi entra l’altra ragazza dicendomi qualcosa; io non capisco e chiedo a Grishma la traduzione, mi dice che vuol fare anche lei con me. Sono ormai le 7 abbondanti, ma non riesco a dirle di no, chiedo a Grishma di rimanere lì per farmi da traduttrice.
Le testo l’energia col pendolino ed è normale, passo ai chakra e sono tutti aperti, le faccio chiedere che problemi ha. Nonostante abbia una fisicità strana, sembra anoressica, Grishma mi traduce che ha solo dolori, soprattutto al petto.
Per chiudere il bellezza le faccio la tecnica del grande Di Pisa per i dolori, tecnica di fascinazione da 2 minuti. La prendo, la fisso, ma lei continua ad abbassare lo sguardo, glielo riporto a me 3/4 volte e poi procedo(non mi viene sempre). Il feedback della ragazza è che il dolore è passato e mi ringrazia. Non so se sia vero o sia solo la suggestione, sono comunque le 7:30 e sono cotto, ho ancora mezz’ora a piedi fare.
Saluto tutti e mi incammino, so che Narayan, Mama e Sunjan sono fuori a cena, quindi mi fermo al baracchino vista curvone vicino a casa a mangiare da solo un bufalo burger e patatine. È una delle cene meno costose, ma più belle della mia vita, sento che la mia anima dentro mi sta ringraziando, sta brillando, non ci potrebbe essere vista migliore…
Mentre mi avvio verso casa, mi accorgo di aver fatto un altro incantesimo oggi, ho portato i pazienti tra di loro ad aiutarsi, li ho responsabilizzati e quindi fatti sentire importanti. Ralph con Grishma, poi Shushant con Grishma ed infine Grishma con l’ultima del mal di petto.
Come io sono venuto qui in Nepal ad aiutare persone perché in questo modo aiuto anche me stesso così portando loro ad aiutarsi a vicenda si possono così curare tra di loro, sentendosi importanti l’un per l’altro.
Forse questa è la più grande e bella magia che ho fatto qui.
Non è ancora finita, ci sono ancora tre giorni pieni davanti, tanta magia da fare.
NAMASTE
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